Scenari poetici contemporanei

Scenari poetici contemporanei

Inauguro il blog con i versi di una poeta, se preferite poetessa, contemporanea. La poesia oggi vive una condizione di marginalizzazione, di sofferenza. Eppure forte, atavico, è il bisogno di poesia per donne e uomini. Leggere, ascoltare versi ci mette in contatto con la lingua nella sua massima estensione. Ci permette di sentire, attraverso un dialogo elettivo, il rumore del tempo in cui viviamo, l’eloquenza degli spazi bianchi. Perchè parole e pause spesso sono tutto quello che abbiamo.

Buona lettura.

 da: SERIE FOSSILE
di Maria Grazia Calandrone

metti una mano qui come una benda bianca, chiudimi gli occhi,
colma la soglia di benedizioni, dopo che
sei passata attraverso
l’oro verde dell’iride
come un’ape regale
e – pagliuzza
su pagliuzza,
d’oro e grano trebbiato –
hai fatto di me
il tuo favo di luce

una costellazione di api ruota sul tiglio
con saggezza inumana, un vorticare di intelligenze non si stacca
dall’albero del miele

– sarebbe riduttivo dire amore
questa necessità della natura –

mentre un vuoto anteriore rimargina
tra fiore e fiore senza lasciare traccia:

usa la bocca, sfilami dal cuore
il pungiglione d’oro,
la memoria di un lampo che ha bruciato la mia forma umana
in una qualche preistoria

dove i pazzi accarezzano le pietre come fossero teste di bambini:

avvicinati, come la prima
tra le cose perdute
e quel volto si leva dalla pietra per sorridere ancora…

(Crocetti 2005)